Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
Cronaca - In manette affiliati alla cosca Abbruzzese, attiva nel Cosentino

Volevano uccidere pm, 12 arresti

</p>

Volevano uccidere pm, dodici arresti.

Nuovo duro colpo alla ‘Ndrangheta, due giorni dopo l’operazione Minotauro che aveva portato all’arresto di 142 persone in tutta Italia. In manette sono finiti dodici affiliati alla cosca Abbruzzese, attiva nel territorio dell’alto cosentino.

Secondo quanto emerso dalle indagini, la cosca stava pianificando un imminente attentato a Vincenzo Luberto, un magistrato della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro. I provvedimenti sono stati emessi dalla Dda di Catanzaro.

I fermati sono accusati, a vario titolo, per i reati di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione aggravati di armi da sparo comuni e da guerra. L’operazione è stata denominata “Tsunami”.

“Appena arriva l’arma, tra qualche giorno, lo facciamo”. Sarebbe questa la frase, pronunciata verso la fine di maggio da uno degli indagati, e che avrebbe fatto scattare l’allarme dei carabinieri su un progetto di attentato ai danni del pubblico ministero.

I carabinieri, che stavano conducendo un’inchiesta sulla cosca degli Abbruzzese coordinata dallo stesso pm, hanno così intensificato i controlli e, dopo avere rafforzato la tutela al magistrato, sono entrati in azione forti di provvedimenti di fermo emessi dalla Dda catanzarese per sventare sul nascere qualsiasi ipotesi di attentato.

Dalle intercettazioni è emerso che alcuni dei fermati nell’operazione, già da tempo stavano controllando le mosse del magistrato. Ciò è emerso dal fatto che spesso avrebbero parlato, citando le abitudini del pm, di come si muoveva, se fosse solo o in compagnia.

La cosca Abbruzzese è stata recentemente colpita dalle forze dell’ordine con l’arresto del latitante Nicola Abbruzzese, avvenuto il 26 maggio scorso ad opera dei carabinieri di Cosenza. Lo stesso giorno in cui il fratello Francesco è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Cosenza.

10 giugno, 2011 - 10.03