Ipab, perché tutto tace?
Riceviamo e pubblichiamo – A distanza di cinque mesi dallo scandalo delle case Ipab affittate a prezzi irrisori, dalla Regione Lazio non solo non arrivano più notizie sulla gestione del patrimonio immobiliare, ma si tace anche sulle condizioni di vita di chi ha diritto alla casa Ipab ed è sottoposto ad un trattamento a dir poco vergognoso da parte delli?Ipab Sant?alessio.
Mi riferisco alla situazione del sig. M.P., che avevo denunciato già a marzo scorso con l?’interrogazione urgente numero 388 cui non è seguita alcuna risposta?.
?Il Sig. M.P.?, dichiara Rodano ?non vedente e con seri problemi di salute, dal 1991 vive in alloggi forniti dall’?ente Ipab Sant?’Alessio: la direzione dell?ente gli chiede puntualmente di ristrutturare gli appartamenti che assegna, salvo poi non rimborsarlo e costringerlo anzi a traslochi obbligati e iniqui.
Atti di cui avevamo già chiesto spiegazioni dettagliate nella mia interrogazione, mentre nel frattempo la situazione del sig. M.P., analoga probabilmente a quella di tanti altri non vedenti male assistiti dall?Ipab sant?’Alessio, si è purtroppo aggravata. Sono stati avviati lavori di ristrutturazione nell?ultimo appartamento che gli è stato assegnato dall?’Ipab, definito ?malsano e insalubre a causa di infiltrazioni? in una relazione della Asl RM/A, senza che tuttavia venisse fornito un alloggio temporaneo alternativo al Sig.M. P., la cui condizione di cecità e cardiopatia conclamata non è compatibile con la permanenza in un ambiente in ristrutturazione.
Ieri il signor M.P. ha avuto un incidente domestico piuttosto prevedibile, per un non vedente che si trovi in un appartamento trasformato in cantiere: gli è caduto in testa il pezzo di un armadio, e a causa dell?assunzione di farmaci anticoagulanti, l?emorragia non si è fermata facilmente.
E? stato giudicato guaribile in due giorni dal Pronto Soccorso ma l?accaduto è senz?altro un campanello d?allarme ineludibile. Dobbiamo aspettare che accada qualcosa di serio perché la Regione Lazio e l’?Ipab Sant?Alessio ci rispondano?
Non sarebbe meglio che Renata Polverini e il commissario Lucignano provvedessero prima, trasferendo il signor M.P. in un luogo sicuro e avviando un immediato censimento di tutte le situazioni analoghe? Perché un disabile dev?essere costretto a mettere in piazza la sua vita privata per essere ascoltato dalle istituzioni??
?Sarebbe anche utile? aggiunge Rodano, vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Lazio ?che il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della ASL RM/A esprimesse al più presto un giudizio definitivo riguardo alla compatibilità fra i lavori in corso nell?appartamento di via Giovanni Branca n. 104 int. 5 e le condizioni di salute dell?inquilino sig. M.P.
Gli uffici Disabilità e Nuove Fragilità Sociali del Comune di Roma hanno effettuato in data 8 luglio 2011 un sopralluogo nell?appartamento e prodotto una relazione nella quale, fra le altre cose, si legge che ?la situazione del signor M.P. prima descritta rende incompatibile la sua presenza durante l?effettuazione dei lavori?.
Una pronuncia della Asl RM/A costituirebbe un atto vincolante in grado di obbligare il Sant?Alessio a provvedere, anche se data la situazione non ve ne sarebbe bisogno, e di mettere al sicuro l?incolumità del signor M.P.?.
?Su tutti questi punti, presenterò lunedì una nuova interrogazione? conclude Rodano. ?Nella speranza che Renata Polverini, oltre a curare le sue ambizioni nel dopo-Berlusconi, ogni tanto si occupi anche dei cittadini del Lazio e risponda con atti concreti?.
Giulia Rodano
Consigliere regionale di Italia dei Valori
Vicepresidente della commissione Sanità della Regione Lazio