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Esteri - Dopo Portorico e Repubblica Dominicana, la tempesta colpisce anche le Bahamas

L’uragano Irene non si ferma

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L’uragano Irene non si ferma.

Dopo Portorico e Repubblica Dominicana, la tempesta colpisce anche le Bahamas. Almeno due morti ad Haiti e case spazzate via. L’uragano Irene si sta dirigendo verso la costa orientale degli Stati Uniti lasciando dietro di sè una scia di danni su alcune delle isole sud-orientali dell’arcipelago delle Bahamas.

Irene, che si prevede salirà oggi al quarto grado, potrebbe abbattersi sulle coste Usa, comprese quelle densamente popolate di New York e del New England a partire dalla giornata di sabato, con rischi anche nella giornata di domenica, quando l’uragano potrebbe giungere su Long Island.

Ad Haiti l’uragano ha già ucciso due persone, e ne ha ferite quattro, causando inondazioni in molte località, danneggiando e spazzando via molte case. L’allerta è scesa, ma il livello di vigilanza resta elevato nel nord di Haiti che si trova ad affrontare la minaccia di forti piogge, venti, frane del terreno e inondazioni. Le autorità sanitarie sono preoccupate per un eventuale boom di casi di colera.

La protezione civile americana ha messo in guardia la popolazione residente sulla costa, a partire dalle due Caroline fino al New England. La Marina Usa ha ordinato alle navi della seconda flotta, di stanza a Hampton Roads, in Virginia, di mollare gli ormeggi e portarsi in mare aperto per non farsi sorprendere in rada dalle onde. Le autorità della Carolina del nord hanno inoltre già avviato l’evacuazione delle isole al largo della costa.

Nel frattempo, oltre a causare una vittima a Porto Rico, e almeno due morti ad Haiti, Irene ha lasciato parecchia devastazione sulle “Outer islands” dell’arcipelago delle Bahamas. Sull’isola di Acklins, la maggior parte delle case non hanno più il tetto o sono state inondate, mentre alberi sradicati e cavi dell’elettricità bloccano le strade dell’isola. Sulla vicina Crooked Island, le raffiche di vento a oltre 160 km orari hanno spazzato via tutto quello che si trovava nell’occhio del ciclone, mentre sulla piccola Inagua, circa 40 case sono state severamente danneggiate e Mayaguana appare completamente inondata.

Ovunque, la popolazione ha cercato scampo nei rifugi. L’uragano si sta avvicinando, adesso, alle Bahamas più popolate e l’epicentro viene dato a circa 100 chilometri dalla capitale dell’arcipelago, Nassau, che è già sferzata da pioggia e vento. La maggior parte dei turisti presenti nell’arcipelago ha già lasciato le Bahamas e le navi da crociera hanno cancellato le tappe previste nelle isole.

Il ciclone potrebbe rappresentare “una minaccia molto seria” per il New England e anche per Long Island, ha detto il direttore del centro nazionale per gli uragani, Bill Read. Al momento, spiegano gli esperti, non sono al riparo nè New York, nè Washington.

25 agosto, 2011 - 20.09