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Criticata la scelta di Assange dai giornali che collaboravono con lui

Wikileaks, cablo diplomatici Usa online

Julian Assange

- Assange lo aveva annunciato. Oggi è avvenuta la pubblicazione. Il sito Wikileaks ha pubblicato 251.287 cablogrammi diplomatici americani.

Sull’account Twitter di Wikileaks è stato annunciato che i cablogrammi possono essere consultati grazie a delle parole chiave. Non viene però specificato se i documenti siano stati diffusi integralmente e se alcuni nomi siano stati censurati prima della pubblicazione.

L’unica cosa sicura è che il tutto è consultabile liberamente, senza il bisogno di password e senza dover essere per forza maghi dell’informatica.

Il materiale pubblicato sul sito è di una quantità gigantesca e viene chiesto agli utenti di fare una segnalazione delle proprie scoperte. “La stampa mondiale – spiegano alcuni membri dello staff di Wikileaks – non ha abbastanza risorse”. “E c’è molta parzialità” commentano infine.

Assange aveva sempre scelto con cura i cablogrammi e si era sempre accordato di volta in volta con le testate. Questa volta no.

Tra le ragione della pubblicazione di tutto il materiale, ci sarebbe un presunto tradimento del giornale Guardian. Pare che nell’estate 2010 il giornalista del Guardia David Leigh chiese ad Assange di lasciargli una copia del Cablegate, che accettò chiedendo in cambio a Leigh di rispettare delle regole che pare, stando a  Wikileaks, non abbia rispettato.

Persa la fiducia in Leigh, Assange chiuse i rapporti con lui e a novembre del 2010 firmò accordi con altri 90 media. E Leigh cercò di vendicarsi pubblicando il libro “The rise and fall of Wikileaks, uscito nel periodo del processo ad Assange.

A criticare duramente la scelta di Assange anche il New York Times, El Pais e Der Spiegel, gli stessi giornali che avevano collaborato con Wikileaks e pubblicato cablogrammi, ma con metodi diversi, affermano le testate, “in parti scelte e dopo diverse valutazioni”.

“Siamo contrari – affermano i giornali in un comunicato congiunto – alla decisione di WikiLeaks che è irresponsabile e mette a rischio nomi di persone che non devono essere coinvolte”.

La decisione – spiegano ancora le testate – di pubblicare l’intero archivio senza un previo controllo è di Julian Assange, e sua soltanto la completa responsabilità delle conseguenze“.

Tra i documenti pubblicati ci sono, nomi di informatori, vittime di rati sessuali, le location segrete di infrastrutture governative e vanno dal 25 agosto 1988 al 26 febbraio 2010.

 

2 settembre, 2011 - 16.47