Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
Interviene il neo segretario ospite a 24 mattino su Radio 24

Canton: “Pronto a usare le armi per la Padania”

Umberto Bossi

- Maurilio Canton è pronto a lottare per il proprio Paese.

“Umberto Bossi – afferma il neo segretario provinciale della Lega Nord a Varese, ospite a Radio 24 mattina – dice che ci sono milioni di persone con le armi pronte a lottare per la Padania? Io sono uno di quelli”.

“Per Bossi sono disposto a fare qualunque cosa – continua Canton – Sono un militante”. Così si definisce il neo segretario in un’intervista e cita l’articolo 1 dello Statuto della Lega, per l’indipendenza della Padania.

“Sono stato eletto per acclamazione perché ero l’unico candidato – prosegue Canton – gli altri si sono ritirati”. Alla domanda “Elezione sovietica?” , il neo segretario risponde: “Elezione padana, non siamo pratici dell’Est del mondo”. Liquidando così anche la questione dello striscione con la scritta ‘Canton segretario di nessuno’.

In mattinata a sorpresa Bossi si è presentato in centro a Varese. “Abbiamo fatto quattro chiacchiere – dichiara Canton – e parlato del movimento e della segreteria. Del resto questa è casa sua ed è venuto a vedere se glie l’abbiamo tenuta bene in questi anni”.

Sulle recenti affermazioni del presidente della Repubblica Napolitano, secondo il quale “chi parla di secessione è fuori dalla storia”, Canton risponde che “di Napolitano non penso nulla. Penso che quando il ministero dell’economia fa i conti dei soldi che arrivano, sa esattamente da dove arrivano. Se vogliamo dire che la Padania non esiste in forza di questo, noi diciamo che non è vero”.

“Questa terra esiste di sicuro – continua ancora – lo sanno tutti. La Padania è un luogo nel cuore, dei popoli, e di conseguenza viene considerata patria da chi abita. i confini non li decide nessuno ma sono insiti nel nostro cuore”.

 

11 ottobre, 2011 - 18.00