Foggia, fermato il “cavallo di ritorno”
- Commettevano furti di autovetture e chiedevano il riscatto per la loro restituzione.
Stamattina gli agenti del commissariato di San Severo, della questura di Foggia, insieme a quelli del Reparto prevenzione crimine e del Reparto volo hanno arrestato 13 persone, alcune pregiudicate, perché accusate di estorsione e furto.
Stando alle prime ricostruzioni, i criminali estorcevano denaro alle vittime per far ottenere loro il cosiddetto “cavallo di ritorno”, cioè ridavano le autovetture rubate ai loro proprietari in cambio di denaro.
Le indagini sarebbero iniziate in seguito all’arresto in flagranza di uno degli indagati, per furto di autovettura. Grazie alle intercettazioni telefoniche i poliziotti hanno potuto scoprire l’attività illecita: furti, estorsioni e incendi di autovetture.
Secondo le indagini, quasi sempre veniva attuata la stessa tecnica: dopo il furto del mezzo, veniva contattato il proprietario, con il quale veniva avviata una trattativa e, quindi, c’era la riconsegna o l’incendio della vettura, quando la vittima non cedeva al ricatto. Fenomeno conosciuto come ‘cavallo di ritorno’.
Secondo quanto accertato dagli agenti, durante l’odierna operazione “Danubio”, gli indagati operavano nei comuni a nord della provincia di Foggia, in Molise e in Abruzzo.