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Politica -Al via la fese due del governo

Monti accelera sulla riforma del lavoro

Mario Monti

Monti accelera sulla riforma del lavoro.

E così che Mario Monti ha battezzato la fase due del suo governo impostata sulla crescita “manovra riparti-Italia”.

“Abbiamo un’occasione storica – ha detto il premier ai suoi ministri riuniti per tre ore -. Come hanno scritto anche i giornali americani, solo un governo nonpartisan può fare ciò in cui non sono riusciti i partiti: cambiare e rifondare il sistema-Paese”.

Il presidente del Consiglio ha fissato anche gli appuntamenti in vista del 30 gennaio quando ci sarà il consiglio europeo specificamente dedicato alla crescita. Nei primi giorni dell’anno, infatti, dovrebbe prendere il via un nuovo consiglio dei ministri e poi un incontro con i sindacati, probabilmente il 9, per avviare il tavolo sulla riforma del lavoro.

Tre i pacchetti sui quali lavora il governo e dei quali si parla da molto: uno dedicato alle liberalizzazioni, uno dedicato alle infrastrutture e uno dedicato al tema giustizia-economia. Il piano illustrato ieri da Monti durante le tre ore di consiglio dei ministri,  prevede di dispiegare completamente la strategia della crescita dell’Italia in tempo per il 30 marzo, quando dovrebbe essere presentato il piano nazionale di riforme in Europa.

Nelle priorità del governo anche la riforma del mercato del lavoro, soprattutto sotto forma di revisione degli ammortizzatori. Sullo sfondo la possibile modifica dell’articolo 18 che trova l’ostacolo dei sindacati e del Pd.

L’articolo che tutela i lavoratori licenziati senza giusta causa, è infatti il tema più caldo sul quale il segretario del Pd Bersani e i sindacati hanno fatto muro. Nel suo discorso di insediamento in Parlamento Monti ha assicurato che “non verranno modificati i rapporti di lavoro stabili in essere” e ha fatto riferimento ad un nuovo ordinamento.

Dopo lo sciopero di tre ore post manovra e i presidi dei tre segretari di Cgil-Cisl e Uil di fronte a Montecitorio i rapporti sembravano ai ferri corti tuttavia l’annuncio del ministro Fornero di un convocazione per il 9 gennaio sembrerebbe riaprire la partita.

Di certo il pacchetto di richieste dei sindacati, che ha in prima linea modifiche alla riforma delle pensioni e interventi sul potere d’acquisto, non coinciderà con le proposte del governo sul mercato del lavoro. Ma la Fornero potrebbe giocare la carta dei nuovi ammortizzatori sociali e del contratto unico di inserimento.

 

29 dicembre, 2011 - 9.51