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Economia - Si conclude a notte fonda il super-vertice di Bruxelles tra i leader europei

Nasce l’Unione fiscale tra 23 paesi

David Cameron

Nasce l’Unione fiscale tra 23 paesi.

L’Europa si spacca. L’esito del vertice europeo di ieri ha portato a un’unione, fatta di rigore e stretta, per recuperare la credibilità dell’euro e garantire la tenuta della moneta unica. Ma l’accordo intergovernativo è a 23. Una sorta di cooperazione rafforzata, che è riuscita a mettere insieme i diciassette paesi di Eurolandia, più altri sei. Non c’è la Gran Bretagna che con l’Ungheria si sfila, sancendo la frattura.

Critico per l’atteggiamento della Gran Bretagna il presidente francese Nicolas Sarkozy. Tra i due leader, infatti, c’è stato uno scambio di frecciatine. “Se oggi è nata un’Europa a due velocità è colpa della Gran Bretegna”, avrebbe commentato Sarkozy al termine delle dieci ore di riunione. Il presidente ha spiegato che è stato per le condizioni “inaccettabili” poste dal premier inglese David Cameron se non si è potuto procedere sulla strada di una riforma dei trattati a 27.

Dal suo canto, il primo ministro inglese si è detto fiero di aver preso la decisione e contento che il suo paese non faccia parte della zona euro.

Il patto resta comunque un “passo importante” per i Paesi che lo hanno sottoscritto. In particolare i 23 recepiranno la stratta di bilancio nelle rispettive costituzioni, faranno partire il fondo permanente salva-stati (Esm) a luglio 2012 con il coinvolgimento della Bce nella gestione operativa (ma non diventerà una banca), rifinanzieranno per 200 miliardi di euro l’Fmi, adotteranno sanzioni automatiche e lasceranno fuori i privati dalle ristrutturazioni del debito.

Un patto che, ha spiegato il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, vedrà presenti e protagoniste le istituzioni europee, impegnate “in questo esercizio”.

Il premier Mario Monti incassa comunque una nuova promozione dai leader per i “compiti a casa”.

Ora c’è il test dei mercati pronti a giudicare se l’Europa ha centrato il suo obiettivo.

 

 

 

9 dicembre, 2011 - 10.20