Italia declassata da Standard & Poor’s
Italia declassata da Standard & Poor’s.
Dagli Stati Uniti arriva la notizia, a borse chiuse, della discesa dalla classe A+ a BBB+.
Scure anche sulla Francia che passa da AAA ad AA+ anche se il ministro delle Finanze, Francois Baroin ha commentato: “Non è una catastrofe, tutti i paesi dell’area euro hanno avuto un declassamento. La Francia era stata avvertita che il suo rating sarebbe stato abbassato di un grado”.
L’annuncio ufficiale di Standard & Poor’s è arrivato a chiusura della Borsa di New York: confermato il declassamente per Italia (due gradini) e Francia (uno), tagliato di due gradini il rating di Spagna, Portogallo e Cipro. Downgrade di un solo gradino, infine, anche Austria, Malta, Slovacchia e Slovenia.
L’agenzia giudica insufficienti le misure adottate dai governi europei nelle recenti settimane ed ha quindi tagliato il rating di 9 Paesi europei sui sedici sotto osservazione.
Confermati i rating di Germania, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Belgio, Olanda ed Estonia. ‘Fuori concorso’ la Grecia, unico paese dell’area euro a non essere stato oggetto di declassamento perchè già considerato sull’orlo del default. Tutti e sedici i paesi hanno un outlook negativo, con le eccezioni di Germania e Slovacchia.
Quanto all’Italia, spiega l’agenzia in un comunicato separato “il taglio riflette quella che consideriamo una crescente vulnerabilità dell’Italia ai rischi di finanziamento esterni e le negative implicazioni che ciò può avere per la crescita economica e quindi per le finanze pubbliche”.
E ancora: l’ambiente politico italiano è “migliorato” sotto il Governo Monti e le riforme allo studio possono “migliorare la competitività italiana”. Tuttavia, “ci aspettiamo che ci sia un’opposizione alle attuali ambiziose riforme del governo e questo aumenta l’incertezza sull’outlook di crescita e quindi sui conti pubblici”.