A Roma lavora solo chi ha soldi
Riceviamo e pubblichiamo - Quale futuro per la Capitale se solo chi ha soldi può operare nel centro storico. Chi ha invece storia e cultura si può accomodare altrove.
Tre storie, apparentemente scollegate, sul centro storico di Roma: il braccio di ferro tra il primo municipio e il Comune, sul divieto di accesso di auto e moto nell’area compresa tra piazza del Popolo e piazza di Spagna, l’inchiesta aperta dalla Procura della Capitale su un giro di sponsorizzazioni e licenze concesse ai locali del centro storico, anche se privi dei requisiti necessari.
Infine una notizia apparentemente meno importante, e cioè il rischio di sfratto per la libreria “Amore e Psiche”, situata vicino al Pantheon, nonostante il Campidoglio le abbia riconosciuto nel 2011 il valore di negozio storico. Tutto per far sorgere nei medesimi locali il centro benessere di un albergo.
Ciò che collega le tre vicende è che le cose sembrano procedere senza un’apparente regia, ma intanto la città viene progressivamente conquistata da chi è in grado, in vario modo, di comprarla.
E pazienza se una delle città più affascinanti del mondo viene deturpata ogni giorno dagli affari che non hanno storia e non disegnano un futuro migliore per la Capitale.
Simonetta Cervellini, presidente della Federconsumatori Lazio, nel confermare l’impegno della sua associazione a contrastare questo stato di cose, esprime la sua solidarietà ed il proprio impegno ai titolari di “Amore e Psiche” che hanno lanciato l’appello “Aiutateci a non farla sparire”.
Federconsumatori Lazio