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Strage in via D'Amelio - Vent'anni dopo la morte di Paolo Borsellino

Napolitano: “Si deve lavorare. Nessuna ragion di stato che giustifichi ritardi”

Paolo Borsellino

- “Si sta lavorando, si deve lavorare senza sosta e senza remore per le rivelazione e sanzione di errori ed infamie che hanno inquinato la ricostruzione della strage di via D’Amelio”.

E’ quanto dichiarato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una nota inviata ai magistrati di Palermo in memoria della strage in via D’Amelio in cui Paolo Borsellino perse la vita.

“Come ha fermamente dichiarato il presidente del Consiglo Monti – ha detto ancora Napolitano – non c’è alcuna ragion di Stato che possa giustificare ritardi nell’accertamento dei fatti e delle responsabilità, ritardi e incertezze nella ricerca della verità specie su torbide ipotesi di trattativa tra Stato e mafia.

E proprio a tal fine – sottolinea – è importante scongiurare sovrapposizioni nelle indagini, difetti di collaborazione tra le autorità ad esse preposte, pubblicità improprie e generatrici di confusione. Su ciò deve vegliare tra gli altri il presidente della Repubblica, cui spetta presiedere il Consiglio superiore della magistratura”.

19 luglio, 2012 - 11.46