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Politica - Sale la tensione all'assemblea del partito

Pd, è scontro su primarie e diritti civili

<p>Pierluigi Bersani</p>

Prima i diritti civili. Poi le primarie.

Sale la tensione su temi per i quali nel Partito democratico da tempo naviga a vista. Nonostante le rassicurazioni di Pierluigi Bersani e dei vertici del Pd.

“Dalla direzione è venuto un criterio di apertura – ha affermato il segretario -, che suggerisce di privilegiare l’allargamento della partecipazione piuttosto che l’allestimento di barriere. Un criterio di cui sono personalmente molto convinto che corrisponde all’idea di investire, anche rischiando qualcosa, sul rapporto fra politica e società”.

Ma la linea scelta dal segretario è stata messa a più riprese in discussione. Tra i più critici Matteo Renzi. “I giovani del Pd – ha avvertito il sindaco di Firenze – non faranno come Alfano. E’ stato desolante vedere tanti giovani del Pdl che si sono immediatamente rimessi in ordine appena Berlusconi ha detto che sarebbe sceso in campo. Noi faremo l’opposto“.

Poi l’affondo al segretario: “Rinviando il discorso sulle primarie tutto a settembre, Bersani pensa di metterci in saccoccia. Si sbaglia di brutto peché noi in questo mese ci organizziamo. Ci organizziamo sul territorio e a settembre siamo pronti”.

Altro tema scottante quello sui diritti civili. Il documento messo a punto dal Comitato per i diritti che affronta i temi dei diritti delle coppie omosessuali e la bioetica passa, ma colleziona 38 no. Escluso invece l’ordine del giorno presentato da Anna Paola Concia che prevedeva l’equiparazione del matrimonio gay al matrimonio civile.

Prima che l’assemblea si accendesse su primarie e diritti civili, il discorso introdutttivo di Bersani ha affrontatato la questione della riforma elettorale. “Davanti alle preclusioni della destra – ha affermato il laeder democratico – non ci arrendiamo davanti all’idea di tenerci il porcellum che, lo abbiamo ripetuto mille volte, è una causa principe del discredito della politica“.

 

15 luglio, 2012 - 10.11