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Londra - Il fondatore di Wikileaks parla dal balcone dell'ambasciata dell’Ecuador

Assange a Obama: “Basta caccia a Wikileaks”

<p>Julian Assange</p>

“Ho chiesto a Obama di fare la cosa giusta. Gli Stati Uniti devo rinunciare alla caccia alle streghe nei confronti di Wikileaks”.

Così Julian Assange si rivolge al presidente degli Stati Uniti nella sua prima uscita pubblica da rifugiato.

Il fondatore di Wikileaks ha parlato oggi da un balcone dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove è rifugiato dal 19 giugno.

“Gli Stati Uniti – ha detto Assange – devo rinunciare alla caccia alle streghe nei confronti di Wikileaks e smettere di minacciare la libertà dei mezzi di informazione, che si tratti del mio sito o del New York Times”.

Non è mancato il ringraziamento all’Ecuador. “Grazie all’America Latina – ha aggiunto – per aver difeso il diritto di asilo e grazie al popolo Usa, britannico, australiano e svedese per avermi appoggiato anche se i loro governi non lo hanno fatto. L’Ecuador, una coraggiosa nazione, ha preso una posizione per la giustizia”.

Prima di Assange aveva parlato il suo avvocato, lo spagnolo Baltasar Garzon: “Assange è in uno stato d’animo combattivo, vuole lottare. Noi crediamo di poter ottenere risposta positiva dal governo britannico. Aspettiamo questo e poi sosterremo l’azione a livello internazionale ed, eventualmente, ci rivolgeremo alla Corte di giustizia internazionale”.

Il fondatore di Wikileaks vive in una delle dodici stanze dell’ambasciata dell’Ecuador, dove può usufruire di una doccia, un computer, una lampada, e un tapis-roulant, e ricevere le visite di pochi amici.

19 agosto, 2012 - 16.27