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Viterbo - Serrate le indagini degli uomini della mobile

Feto nel cassonetto, la ragazza rischia l’accusa di infanticidio

Infanticidio. Potrebbe essere questo il capo d’accusa per la ragazza 24enne che giovedì pomeriggio ha gettato il feto nelle cassonetto della spazzatura in via Agostino Solieri a Viterbo. L’infanticidio, secondo il codice penale, si profila quando “la madre cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto, o del feto durante il parto”.

La donna, ora in stato di fermo, è piantonata al reparto di ginecologia di Belcolle. Gli agenti della mobile, al lavoro interrottamente dall’altro ieri, l’hanno interrogata più volte e ora potrebbero avere un quadro preciso della situazione.

Situazione che si è svolta nel primo pomeriggio di giovedì. La ragazza infatti è arrivata al pronto soccorso di Belcolle con un’evidente emorragia alle 15,30. I medici dell’ospedale viterbese, che l’hanno soccorsa, non convinti del racconto della giovane hanno subito chiamato la polizia.

La ragazza, di origini rumene, dopo poco ha iniziato a parlare agli agenti del feto gettato in un cassonetto. Tutto questo mentre un passante notava in via Solieri il corpicino nel bidone della spazzatura. Erano le 18,30.

Da quel momento sono scattate le indagini. Mirate a capire se la donna ha agito da sola o se fosse stata aiutata da qualcuno e se il feto di sette mesi fosse ancora in vita nel momento in cui è stato abbandonato dalla madre.

Dopo 24 ore di indagini serrate gli uomini della mobile avrebbero accertato lo scenario in cui si sarebbe mossa la ragazza. Nelle prossime ore quindi il capo d’accusa sarà definito dagli inquirenti.

4 maggio, 2013 - 11.10