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Viterbo - Gli agenti della mobile cercano di capire se la 24enne abbia agito da sola

Feto nel cassonetto, si sospetta l’esistenza di un complice

Potrebbe non aver agito da sola la 24enne che ieri pomeriggio ha gettato suo figlio in un cassonetto.

Gli agenti della squadra mobile in queste ore stanno cercando di ricostruire i fatti, e soprattutto cercano di capire cosa abbia fatto la ragazza prima di buttare il feto di sette mesi che portava in grembo tra i rifiuti in via Solieri al Carmine, quartiere di Viterbo.

La macabra scoperta è avvenuta ieri pomeriggio, quando un passante ha notato il feto in un secchione dell’immondizia, a due passi da una nota pizzeria del capoluogo. I primi ad arrivare sono stati gli agenti della volante, subito dopo i sanitari e la scientifica. Il feto, di sesso femminile, era stata abbandonato da poco.

A portare gli agenti sulle tracce della madre è stata la stessa donna, che nel primo pomeriggio di ieri è arrivata all’ospedale di Belcolle con un’emorragia in corso. La ragazza di Viterbo, abitante nel centro storico, è in stato di fermo e piantonata al reparto di ginecologia dell’ospedale di Belcolle.

Gli uomini della mobile, coordinati da Fabio Zampaglione, sono riusciti a far confessare la ragazza. Ora stanno cercando di capire se sia trattato di un aborto clandestino e se il feto fosse ancora vivo nel momento in cui è stato buttato nel cassonetto. E soprattutto se la ragazza abbia agito da sola oppure sia stata aiutata.

A molte domande potrebbe rispondere l’autopsia sul feto, che i medici eseguiranno tra oggi e domani.

3 maggio, 2013 - 10.35