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Economia - E' lo stipendio che secondo il sito Salary.com dovrebbero percepire le donne che si occupano esclusivamente della famiglia, della casa e dei figli

Settemila euro al mese per le casalinghe…

Economia - Cos’è una casalinga? Un’autista, una baby sitter, una cuoca, un’addetta alle pulizie, un’economa, un’amministratrice, una manager, un’insegnante, una consulente psicologica.

E’ questa la domanda che si è posto il sito americano Salary.com che ha provato a calcolare lo stipendio tipo che dovrebbero guadagnare le super mamme impegnate nelle faccende casalinghe e che, nonostante i loro sforzi, in realtà non percepiscono denaro.

Il totale? Circa 7mila euro al mese, per un totale di 83mila euro l’anno.

I ricercatori hanno intervistato circa seimila donne e hanno calcolato che in media una casalinga cucina per 14 ore settimanali per 10 euro l’ora, fa l’autista per i figli per 8 ore settimanli per 10 euro l’ora, fa ripetizioni per 13 ore a settimana al costo di 13 euro l’ora, manager a 40 euro l’ora e psicologa che aiuta ad affrontare i problemi in famiglia per 7 ore alla settimana a 28 euro l’ora.

Il risultato è di 6.971 euro al mese. Uno stipendio degno di un qualsiasi manager di grandi aziende.

In Italia, stando ai dati Istat, le casalinghe sarebbero 4 milioni 879 mila.

“Sicuramente – commenta sul quotidiano Repubblica Alessia Mosca, capogruppo Pd nella commissione Politiche europee – la posizione dell’Italia è insostenibile, senza contare il fatto che c’è moltissimo lavoro in Italia che viene fatto da quelle che vengono definite casalinghe ma in realtà non lo sono affatto perché aiutano il marito nella piccola azienda di famiglia. Ci troviamo così di fronte a occupazioni sommerse proprio in un Paese che ufficialmente ha il più alto tasso di casalinghe”.

Un lavoro a tutti gli effetti, quindi, che andrebbe tutelato.

“Sicuramente un’ipotesi pensionistica sarebbe auspicabile – spiega Alessia Mosca -, noi abbiamo più volte avanzato la richiesta che nell’età della pensione di ogni lavoratrice fosse riconosciuto uno sconto per ogni figlio avuto, ma anche un reddito minimo per quelle che non hanno un impiego sarebbe un segno di civiltà”.

Al momento, però, la situazione rimane la stessa: nessun salario, nessun contributo.

28 gennaio, 2014 - 13.53