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Cronaca - La sostanza corrosiva gettatale addosso dal finestrino di una macchina - Il suo avvocato: "In tre anni ha sporto 22 denunce"

“Sfregiata con l’acido, vive nel terrore”

La mano di Francesca, sfregiata con una sostanza corrosiva

Graffignano – Si è vista lanciare contro qualcosa dal finestrino di un’auto. Subito dopo, la mano ha cominciato a bruciare.

Francesca M. (nome di fantasia) è stata sfregiata per sempre. In pieno giorno. Mentre camminava per strada.

L’uomo che ha denunciato 22 volte in tre anni per stalking, lesioni, usura, estorsione, minacce e ingiurie l’ha aggredita ancora. Ma stavolta le ha lasciato una cicatrice perenne. 

Le immagini parlano da sole: il dorso della sua mano destra si è ricoperto di una spessa crosta nera. Caduta la crosta, è rimasta una chiazza che non se ne andrà. Il pronto soccorso dell’ospedale di Orvieto parla di ustione di secondo grado. La prognosi è di quindici giorni, più gli altri trenta del suo medico curante.

“La sua mano non tornerà più come prima – dichiara il suo avvocato Anna Camilli -. Al pronto soccorso le hanno detto che si tratta di acido. La sostanza non è ancora stata analizzata, ma doveva essere qualcosa di altamente corrosivo per ridurle la pelle in quello stato”. 

Francesca ha sporto denuncia alla caserma di Graffignano il 4 aprile scorso. Il giorno prima sarebbe stata avvicinata da una macchina a lei conosciuta: quella dell’uomo da cui, da anni, denuncia di essere minacciata e perseguitata. “Esplodi!”, le avrebbe detto abbassando il finestrino, per poi lanciarle un oggetto non identificato. Lei si è fatta scudo con la mano, che ha cominciato a gonfiarsi, a farle male e, addirittura, sprigionare fumo.

In quella macchina ha riconosciuto subito il suo aggressore, presentatosi inizialmente come una specie di benefattore, disposto a prestarle soldi in un momento di difficoltà per la sua attività commerciale. E’ il 2007. Da quel momento in poi, Francesca non si libererà più dell’uomo e della figlia. 

Già due anni fa raccontava a Tusciaweb dei 300mila euro spillati, in poco tempo, dai due a lei e alla sua famiglia. L’inferno è cominciato quando ha smesso di pagare. “Ha subito intimidazioni di ogni tipo – spiega il suo legale -. Dai graffi sulla carrozzeria alle gomme bucate. Danneggiamenti quotidiani: non fa altro che portare la macchina dal carrozziere”. Ma questo è il minimo. “L’hanno aggredita più volte e sempre in modo diverso. Dalla sassata in pieno viso al pallino sparatole nell’occhio con una pistola. Hanno cercato di investirla. L’anno scorso ha trovato una tanica di benzina fuori dal cancello di casa. E ora la mano”.

Padre e figlia sono attualmente indagati per stalking. Lui anche per le lesioni alla mano di Francesca. L’inchiesta del pm Paola Conti è stata chiusa pochi giorni fa. Per un altro procedimento a loro carico, la procura ha chiesto l’archiviazione. L’avvocato Camilli è pronta a opporsi, ma ha paura per Francesca. “L’indagine per stalking è un primo passo degli inquirenti che fa ben sperare. Ma Francesca vive nel terrore: dopo tutte queste minacce, non è stato emesso neanche un divieto di avvicinamento. Lei, la sera, non esce più di casa, mentre loro la vanno a cercare anche di giorno. Oggi l’hanno sfregiata, domani che faranno?”.

15 maggio, 2014 - 14.17