“Finora il segretario sono io”
All’interno del Pd si fanno sentire i primi scontri.
Dario Franceschini definisce la situazione “particolarmente grave”.
Questo, dopo che Filippo Penati, coordinatore della mozione Bersani, ha dichiarato che i risultati parziali delle votazioni delegittimano l’attuale segretario del Pd. I due terzi del partito infatti sono a favore dell’ex ministro. “E’ necessaria a questo punto – dice Penati – una gestione collegiale”.
Una presa di posizione che decisamente irrita Franceschini che sconvoca la segreteria prevista per domani. E telefona sia a Bersani che a Massimo D’Alema, per ricordare che il segretario – come prevede lo statuto – sarà eletto con le primarie del 25 ottobre. E per far notare che una gestione “condivisa” c’è già.
“Da quando è stato indetto il congresso – sottolinea Franceschini – a ogni riunione di segreteria partecipano anche Bersani e Marino o in loro assenza, i coordinatori delle rispettive mozioni. Questo proprio per garantire la massima condivisione possibile”.
Qualche ora dopo, giunge la risposta di Bersani: “Sgombriamo il campo da ogni equivoco. Franceschini, come è ovvio e giusto, è a pieno titolo il segretario del Pd così come prevede lo statuto, e ha la nostra piena collaborazione come è stato fin qui”. Poco prima, anche Ignazio Marino aveva chiesto di sconfessare la posizione del suo coordinatore.