Stupro di Capodanno, è giallo
Stupro, ascoltato l’organizzatore del veglione e la ragazza, neolaureata, che sostiene di essere stata violentata a capodanno.
È iniziata ieri la tornata di interrogatori dei giovani che, la notte del 31 dicembre, hanno partecipato alla festa al castello di Roccalvecce, frazione di Viterbo. Lo stesso castello dove, durante il veglione di Capodanno, sarebbe stata stuprata una ragazza romana di 24 anni.
I primi cinque potenziali testimoni sono stati ascoltati nel pomeriggio di ieri, 4 gennaio, dal capo della squadra mobile viterbese Fabio Zampaglione, incaricato dal pm Stefano D’Arma di condurre le indagini.
Tra i giovani interrogati dagli inquirenti, anche l’organizzatore del veglione, Giovangiorgio Afan de Rivera Costaguti, figlio del proprietario del castello. Tutti gli interrogati hanno dichiarato di non aver notato nulla di strano e di non essersi accorti dello stupro. I giovani interrogati ritengono poi inverosimile la possibilità che si possa essere verificato lo stupro durante la festa.
Sembra inoltre che la presunta vittima della violenza, che non ha denunciato lo stupro alla polizia, ma si è limitata raccontarlo ai medici, voglia evitare di andare a un processo.
Nei prossimi giorni gli investigatori cercheranno di rintracciare il resto degli invitati, in tutto 70, tutti studenti universitari, provenienti da ricche famiglie romane. Il tutto sempre nel tentativo di capire se qualcuno dei presenti possa aver visto la 24enne appartarsi con uno o più amici.
Finora, infatti, il racconto della ragazza è apparso alquanto fumoso e non ha permesso di chiarire la dinamica del presunto stupro. Inoltre il referto della visita ginecologica eseguita nell’ospedale Sant’Andrea di Roma ha escluso qualsiasi tipo di lesione.
Fatto questo poco significativo se si considera la dinamica non violenta del presunto stupro. La ragazza ha infatti raccontato che era in stato di torpore e semi incoscienza a causa dell’alcol. Non in grado quindi di fare resistenza.
La ragazza, che è stata ascoltata ieri dalla polizia, ha dei ricordi confusi di quel che è successo. Non sa dire né chi né quanti erano i giovani con cui si sarebbe allontanata. E non sa neppure se è stata stata narcotizzata.
Ha solo avvertito dei disturbi al mattino, una volta tornata a casa. E scoperto, subito dopo, delle macchie sospette sui suoi indumenti intimi. Elementi che l’hanno portata a pensare di essere stata violentata.
L’intenzione degli inquirenti è di eseguire gli esami del dna su tutti i giovani che hanno trascorso il Capodanno al castello, per poi confrontarlo con le tracce trovate sugli slip della 24enne. Sono stati raccolti reperti che nei prossimi giorni saranno esaminati.
Sembrerebbe, infatti, al contrario di quanto si era saputo in precedenza, che la ragazza abbia consegnato alla polizia i suoi indumenti intimi, sui quali aveva trovato delle piccole macchie che potrebbero essere di sperma.
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