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Vallerano - Il meticcio da sabato notte abbaia fuori dalla casa di Assunta Giovarrusco distrutta dalle fiamme

Morta per salvare il suo dolce cagnone Fiore

di Francesca Buzzi

Fiore

Vallerano – E’ un meticcio di collie di circa 10 anni. Si chiama Fiore ed è purtroppo l’unico superstite del terribile rogo nel quale è morta carbonizzata Assunta Giovarruscio.

La donna, una 62enne conosciuta da tutti a Vallerano (Viterbo), anche per i suoi problemi economici e le difficoltà nelle quali viveva praticamente da sempre, era rientrata in casa in viale Trieste per tentare di spegnere il fuoco che si stava propagando (video).

Ma Assunta non si era preoccupata soltanto della sua abitazione, nella quale viveva con la figlia e il fidanzato di lei. Al centro dei suoi pensieri pare ci fossero proprio quei cuccioli ai quali era tanto affezionata.

Erano tre in tutto i suoi piccoli amici: un gattino, un cucciolo di cane e Fiore, un meticcio di collie di circa 10 anni.

Per i primi due non c’è stato nulla da fare. Assunta è corsa in casa ed è stata investita dal fumo denso e nero che aveva già invaso le stanze. Da lì non è più riuscita a uscire ed è morta insieme al gatto e al cagnolino più piccolo.

I vigili del fuoco hanno trovato il suo corpo carbonizzato sotto le macerie intorno alle 22,30, dopo quattro ore di lavoro.

Fiore, invece, è riuscito a salvarsi. Quando Assunta ha aperto la porta di casa per entrare, infatti, è uscito all’esterno, lontano da quell’inferno di fuoco e fumo.

Il meticcio di collie, però, non si è allontanato troppo e poche ore dopo è tornato sull’uscio della casa in cerca della sua padrona che per salvarlo è morta bruciata. Ha passato tutta la notte e il giorno successivo ad abbaiare e a fare la guardia lì sotto, come se non volesse darsi pace della tragedia alla quale è scampato.

Tutto il paese di Vallerano è rimasto sconvolto dalla tragedia. Assunta Giovarruscio era una donna molto credente e che frequentava assiduamente la parrocchia. Per via delle sue precarie condizioni economiche veniva aiutata spesso dalla Caritas e da chiunque poteva.

Non era originaria del paese, ma ormai da molti anni vi si era trasferita ed aveva subito guadagnato la stima e l’affetto dei suoi nuovi compaesani.

Il suo corpo, dopo il riconoscimento e gli accertamenti di rito, è stato trasportato nell’obitorio del cimitero di Vignanello dove si trova tuttora in attesa che venga decisa la data dei funerali.

Francesca Buzzi

25 novembre, 2013 - 15.46