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Messina -Il premier promette case e negozi, ma viene accolto da cortei di protesta contro il progetto del ponte

“Case nuove come in Abruzzo”

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“Bloccheremo le tasse e i mutui ai cittadini delle zone colpite dall’alluvione”.

E’ la promessa del premier Silvio Berlusconi agli sfollati dell’alluvione che ha colpito il messinese, ora ospitati nel villaggio turistico “Le Dune”.

Il presidente del Consiglio però è stato accolto da alcuni siciliani con manifestazioni di protesta nei confronti del ponte che collegherebbe l’isola alla Calabria. ”Non più vittime, vogliamo sicurezza, no alle opere faraoniche”, si legge sui cartelloni.

Anche gli sfollati sono scesi in piazza per la sicurezza delle abitazioni e tra i due gruppi si sono state registrate alcune tensioni.

Eppure il premier promette nuove abitazioni, come all’Aquila.

“La ricostruzione costa troppo e non è sicura – spiega Berlusconi -. Quindi faremo come all’Aquila: nuove abitazioni in altre zone ma sempre all’interno del tessuto urbano”.

Questa mattina il premier ha sorvolato in elicottero, insieme al Capo della Protezione civile Guido Bertolaso, ai ministri Matteoli e Prestigiacomo e al sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, le aree del messinese colpite da una tremendo alluvione, che con ondate alte tre metri ha spazzato via case, autostrada e ferrovia, seminando morte e disperazione.

L’elicottero ha sorvolato anche il crinale della collina da dove si è staccato il costone che ha causato la frana. “Quelle zone – ha detto Berlusconi – non sono più abitabili. I soldi non sono un problema, il governo metterà le risorse necessarie. Gli enti locali dovranno occuparsi di individuare le nuove aree edificabili. Oltre alle case penseremo anche ai negozi per far ripartire il piccolo commercio”.

“La situazione nel messinese rimane complessa, ma è sotto controllo”, ha detto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso.

Si continua a lavorare e a scavare nel fango alla ricerca delle 35 persone che risultano disperse. Il bilancio delle vittime al momento è di 22 morti, mentre sono 95 i feriti e 433 le persone sfollate secondo i dati della Prefettura di Messina.

Per le attività di assistenza alla popolazione e ricerca dei dispersi sono all’opera 130 mezzi e più di 1.100 uomini, appartenenti ai Vigili del fuoco, Esercito, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato, volontari e Capitaneria di Porto. Si lavora anche sul fronte della viabilità: è stata riaperta una corsia per direzione dell’autostrada A18 Palermo – Catania, mentre per la riapertura della statale 114 che collega Messina a Catania saranno necessari altri 6 giorni.

Le zone più colpite sono Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Marea. La strada per Giampilieri Superiore è rimasta interrotta per molte ore, a causa di una montagna di fango alta 3 metri che si è infilata sotto il cavalcavia della ferrovia. La protezione civile riferisce che nel paesino sommerso dal fango è stata completata l’evacuazione e il trasferimento degli sfollati in alcuni alberghi di Messina. Rimangono isolate le frazioni di Molino, Altilia e Scaletta.

4 ottobre, 2009 - 15.17